Quali problemi di solito incontrano le famiglie nei rapporti lavorativi con una badante convivente?

Cosa bisogna sapere per non trovarsi ad affrontare problemi maggiori di quelli che si era pensato di risolvere?

Vediamone alcuni:

  1. Chi svolge questo lavoro, è spesso personale straniero trasferitosi in Italia quasi esclusivamente per bisogno di soldi, non certo per spirito caritatevole. Si cerca quindi ogni occasione per chiedere aumenti retributivi (anche ingiustificati) e, alla chiusura del rapporto di lavoro, forti della tutela quasi gratuita, si pretendono integrazioni retributive per ore di riposo non fruite, per lavoro straordinario e per mansioni superiori. Attenzione succede spessissimo.
  2. Le famiglie, come è normale che sia, spesso si affezionano al bravo/a assistente/badante, lo considerano una persona di famiglia e lo agevolano con regali e piccole gentilezze. Solo di rado però questa disponibilità viene riconosciuta e ricambiata. E’ quindi sempre meglio impostare il rapporto di lavoro come tale, evitando regali e familiarità che non sortiscono alcun effetto. Allo stesso tempo la famiglia deve sempre ricordarsi di trattare il/la badante/assistente con rispetto e tutela della dignità della persona, con il giusto garbo e senza eccedere con le pretese.
  3. Spesso riceverete richieste di denaro e anticipi sullo stipendio. Le motivazioni frequentemente sono le stesse: figli malati, genitori in difficoltà e parenti in fin di vita. Molto spesso si tratta di scuse per nascondere debiti contratti con connazionali o vizi di qualche genere. E’ sempre necessario mettere subito in chiaro quando e con quale cadenza la retribuzione viene versata valutando attentamente l’affidabilità della persona e la vera natura della richiesta.
  4. Il CCN Lavoro Domestico prevede che la badante/assistente possa fruire di due ore di riposo giornaliere. Naturalmente questo crea grandi difficoltà alle famiglie che debbano occuparsi di anziani non autosufficienti che non possono mai essere lasciati senza sorveglianza. In realtà l’art. 14 comma 4 del CCN Lavoro Domestico prevede la possibilità di rendere flessibili questi riposi ed è sempre meglio chiarirne la fruizione prima dell’assunzione.
  5. Le badanti/assistenti puntano sempre ad occuparsi di un anziano che viva da solo e i cui figli non siano troppo presenti: in questo modo potranno gestire con piena autonomia la propria attività. Inoltre spesso ritengono (erroneamente) che il proprio compito si limiti all’accudimento dell’anziano e solo marginalmente a prendersi cura della pulizia della casa. In fase di colloquio iniziale sarà essenziale descrivere dettagliatamente i compiti che ci si aspetta vengano svolti.
  6. Le badanti/assistenti sostengono (erroneamente) che i corrispettivi previsti dal CCN Lavoro domestico riguardino la sorveglianza di un solo anziano e che, laddove in casa siano presenti più anziani, la retribuzione debba essere incrementata. In realtà lo stipendio retribuisce le ore di lavoro e non il numero di anziani assistiti. Quindi le richieste di stipendi maggiorati in funzione del numero di anziani presenti in famiglia non hanno alcun fondamento giuridico.
    Rendiamoci però conto del fatto che i ritmi di lavoro devono essere “umani” e che una sola badante/assistente non sarà in grado di seguire due anziani che abbiano continue esigenze di assistenza. Allo stesso modo, non possiamo pensare che un/una badante possa seguire giorno e notte un anziano che dorme poco e niente.

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